Era il 2017 quando nelle sale cinematografiche italiane usciva “Dunkirk”, dal genio di Christopher Nolan. Dal 26 agosto “Tenet”, il nuovo lungometraggio del regista, è nella sale, pronto, in pieno stile Nolan, a prendersi gioco delle nostre menti.
Il Protagonista (John David Washington) è un agente della CIA che, dopo essere sopravvissuto alle torture dei nemici russi, viene incaricato di compiere una nuova missione. L’unico materiale a sua disposizione è una parola: Tenet. Inizia così la sua corsa contro il tempo e contro le leggi fisiche fino ad ora conosciute, nel tentativo di fermare una guerra che minaccia l’intera umanità.
Christopher Nolan: maestro nell’arte di narrare attraverso le immagini
A Christopher Nolan le narrazioni lineari e semplici non sono mai piaciute (per fortuna direi). E anche con “Tenet” Nolan sfida lo spettatore. L’inizio sembra in medias res: le scene d’azione tipiche dei film di spionaggio caratterizzano la pellicola fin dalle prime immagini. Niente presentazioni o informazioni: la sceneggiatura è costruita a puzzle; pian piano i pezzi arrivano a galla e si uniscono, ma l’immagine finale arriverà dopo due ore e mezza di un film dal ritmo serrato, ricco di azione, dinamico e diretto magistralmente da un uomo che si conferma un maestro nell’arte di narrare attraverso le immagini.
Da vedere e rivedere
Lo complessità degli intrecci e la scientificità che collegano i vari eventi sicuramente richiederanno che il film sia visto più volte, dato che, a mio parere, volge solo a favore di “Tenet”. Ogni visione porterà qualcosa di nuovo, ogni volta si noteranno nuovi dettagli che arricchiranno o modificheranno le impressioni della visione precedente. Per Nolan il cinema non si deve limitare a quelle due ore di proiezione in sala: si prolunga con gli spettatori che si arrovellano per comprendere ogni piccola sfumatura del film appena visto, con analisi e interpretazioni che a ogni nuova visione, probabilmente, cambieranno direzione.
Non solo azione
Sicuramente “Tenet” è principalmente un film d’azione, anzi un film di spionaggio, ben costruito e ben realizzato, con effetti speciali e visivi che hanno dell’incredibile. Eppure la sceneggiatura di Nolan lascia spazio anche al lato umano dei personaggi, altra caratteristica tipica delle opere del regista.
Ogni personaggio è focalizzato sulla sua missione, disposto a tutto pur di portarla a termine, ma gli affetti, amici, figli, mariti, amanti che siano non possono che condizionare ogni scelta compiuta. Nolan dedica dei momenti alle emozioni e alle riflessioni dei suoi personaggi, sempre intrecciate con il tema centrale del film: il tempo (è l’unica cosa che si può dire senza fare spoiler).
Un film che divide
“Tenet” sarà sicuramente un film che dividerà il pubblico e i paragoni con i precedenti lavori di Nolan saranno inevitabili. E tutto questo non farà che giovare alla pellicola, vera grande protagonista della ripartenza delle sale cinematografiche. Se il gusto è puramente soggettivo, sicuro è che prima di giudicare bisogna vedere. E “Tenet” è sicuramente un film da vedere.
CONSIGLIATO: Sì
VOTO: 8,5