C’è chi gli anni non li conta ma i compleanni li festeggia, soprattutto quando, in un anno come questo- bisesto e funesto- si raggiugono le tre cifre. Il 31 luglio del 1920 nasceva Franca Valeri – al secolo Franca Maria Norsa- che oggi spegne cento candeline.
Una candelina per ogni volto della poliedrica artista, si potrebbe dire: una vita spesa tra teatro, cinema, tv, letteratura, radio e regia d’opera. Una carriera che lascia un segno indelebile nella storia della comicità al femminile.
Attrice controcorrente
La sua carriera parte in un momento in cui la figura femminile proposta dai canoni della società è rappresentata dal modello della casalinga perfetta o, se parliamo di spettacolo, della pin up con forme in mostra e cervello ben nascosto. Siamo negli anni ’50 ed essere un’attrice si discosta molto dall’idea di suscitare risate attraverso una tagliente e brillante ironia. Eppure Franca Valeri, con le sue doti comiche si impone nel panorama artistico italiano capovolgendo gli standard dell’epoca. Il suo genio trova manifestazione tangibile nella sceneggiatura de “Il Segno di Venere”, nel 1955. Una stesura quasi unicamente a firma della Valeri che interpreta anche il ruolo di Cesira, cugina di Agnese- ruolo assegnato ad una Sofia Loren ventunenne. La storia delle due cugine che vivono a Roma, attorno alle quali si sviluppano situazioni stravaganti ed imbarazzanti, innescate sia dalla procacità e dalla bellezza di Agnese ma anche dall’arguzia di Cesira. Quest’ultima non è il contorno della portata principale impersonata dall’avvenente Loren ma è il vero motore degli incontri che si sviluppano nella pellicola. Il suo romanticismo viene preso a schiaffi dalle delusioni e dalle batoste della vita quotidiana ma non è scalfito, pur rivelando la cinica malinconia propria della Valeri.
L’ironia e l’emancipazione
Un cinismo che le permette di prendere altri temi del quotidiano e di sdrammatizzarli, azzardando un’inaudita ironia su argomenti fino ad allora considerati taboo. Geniale la sua intuizione verso il telefono come punto di partenza per la gag comica. A quello aggiunge altri elementi chiave come gli stereotipi umani che rendono la società vittima e carnefice della comicità. Individua quelle categorie di donne che, con i loro modi, limitano l’efficacia dell’emancipazione femminile, e se ne prende gioco, scardinando l’ideale dell’angelo del focolare, in virtù di uno slancio verso il reale femminismo. Ad oggi possiamo affermare, senza timore di smentita, che le sue innovazioni sono oggetto di tentativi di imitazione mai raggiunti efficacemente. Anche la sessualità ed il suo continuo evolversi, come nelle prime spinte degli anni ’70, diventano terreno fertile per nuove gag, nuove provocazioni, sempre adattandosi ai cambiamenti della società.
Cambiare le foglie e mantenere le radici
Il segreto di Franca Valeri, forse, è proprio quello: cambiare le foglie e tenere salde le radici. Avalla la convinzione di Darwiniana estrazione che essere sempre pronti ad adattarsi ad una società in costante movimento mantenga l’individuo sano e vivo. Un cambiamento che l’attrice afferma, però, di voler fuggire coscientemente, tant’è che da anni ormai mantiene sempre lo stesso taglio di capelli.