Il 30 luglio del 2016 all’età di 63 anni, Anna Marchesini se n’è andata consumata da una lunga battaglia contro l’artrite reumatoide e a noi non è rimasto altro che il ricordo delle sue inconfondibili interpretazioni.
Il suo amore per lo spettacolo e per il teatro viene coltivato all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’amico, dove viene accettata dopo ben due tentativi e che rimarrà fino alla fine dei suoi giorni la sua isola felice.
Nel 1982 inizia la sua collaborazione con Massimo Lopez e Tullio Solenghi nella conduzione del programma radiofonico Hellzapoppin’ di Radio 2. Visto il grande successo riscosso, il Trio si lancia nel mondo della televisione ed il resto è storia, o meglio, una delle parentesi più divertenti della storia della televisione italiana.
Sono oltre cento i personaggi interpretati da Anna Marchesini. Una donna di spettacolo ironica, trasformista, estrosa e profondamente accurata. Anna ha saputo raccontare ogni sfumatura del genere femminile, senza mai banalizzarlo e soprattutto attingendo al suo repertorio di vita. Molte delle sue interpretazioni non sono altro che una rivisitazione in chiave ironica di persone esistite veramente e che per qualche motivo l’hanno profondamente colpita.
Si potrebbe parlare per ore delle interpretazioni della Marchesini senza mai stancarsi, ma ci limiteremo ad illustrare solo alcuni dei personaggi più iconici che hanno reso l’attrice una delle personalità di maggiore rilievo della televisione italiana.
La Signora Flora
La signora Flora è la tipica vecchia pettegola di provincia che non si lascia sfuggire nulla. Il suo oggetto di scena è una finestra da cui è solita affacciarsi per compiere le più consuete attività domestiche: stendere i panni, sbattere i tappeti e tirare secchiate d’acqua un po’ a caso. La finestra è per Anna un doppio palco, un secondo piano che delimita lo spazio facendoci percepire veramente un dentro e un fuori; una sfera privata contrapposta a quella pubblica.
Ma chi è veramente la Signora Flora? Questo personaggio è ispirato a una signora che abitava nello stesso palazzo in cui Anna Marchesini ha vissuto la sua infanzia ad Orvieto. Da qui una delle caratteristiche fondamentali della tecnica di recitazione dell’attrice:
“A me succede di osservare la realtà, non me ne rendo conto di farlo ma probabilmente è una cosa che faccio da quando ero piccola. […] I miei personaggi esistono già prima di me ed io evidentemente li aspiro, li odoro sento il loro profumo […] raccolgo le caratteristiche che più mi colpiscono per sintetizzarle nel mio fisico e per restituirle”
La Sessuologa
Un personaggio esilarante capace di trattare ironicamente, come mai era stato fatto prima di allora in televisione, la tematica del piacere sessuale femminile. La sessuologa racconta timidamente le dinamiche dell’accoppiamento, come si trattasse di un rituale, di cui però certi passaggi non vengono direttamente espressi ma lasciati sottintendere attraverso astuti giochi di parole. La sessuologa non è solo una raffinata e magistrale caricatura. Il suo personaggio è riuscito ad affrontare una riflessione sul tabù della sessualità delimitando il confine tra ciò che può essere detto e ciò che può essere solo immaginato.
La Signorina Cecata
Ingenua ed infantile, è difficile inquadrare la Signorina Cecata – anche conosciuta come Signorina Carlo – in un contesto sociale. L’ estetica di questo personaggio è geniale e ci suggerisce forse di più di quanto non facciano i suoi discorsi. Rappresentata come una “piatta spilungona”, caratteristica accentuata dalla “cofana” di capelli e dalle scarpette traballanti, forse la Signorina Cecata è il personaggio più tragicomico di Anna Marchesini. Un’anima dolorosa, un’eterna bambina intrappolata in un corpo di donna. Chi è? Cosa fa nella vita? Di lei non si riesce a scorgere nulla se non la sua inadeguatezza nell’esprimersi e nel relazionarsi in un mondo di adulti.
La giornalista
Un’astuta parodia che più che ironizzare sul ruolo della giornalista “sgnaccherona”, propone scherzosamente delle riflessioni sulla vita delle donne in carriera e dell’intreccio quotidiano fra lavoro e vita privata. Sono infatti frequenti i rimandi alla sfera domestica e alla gestione famigliare, con tanto di incursioni del marito e del figlio all’interno del telegiornale. La giornalista ci narra una realtà comica ma intrinsecamente tragica. Ci presenta la vita di una donna in eterno conflitto che non riesce, a dedicarsi completamente alla propria carriera, ma che prima di essere giornalista viene riconosciuta in quanto madre e moglie.
Dolores – Bella Figheira
Dolores è nata da una serie di sketch che ironizzano sulle telenovelas argentine tanto in voga negli anni ’80. Gli errori di regia e di doppiaggio, i dialoghi monotoni e gli attori dalle capacità discutibili di questo genere televisivo, nella parodia del trio vengono enfatizzati come elementi cardine della rivisitazione comica. Da questi sketch deriva il tormentone di Dolores “Vuoi bere qualcosa Pedro? Bevi qualcosa Pedro!”, ormai sedimentato nell’immaginario collettivo, non tanto per la frase in sé ma per il tono di voce sempre fisso del personaggio. Non si può però parlare di Dolores senza citare Bella Figheira, che nella parodia dei Promessi Sposi veste i panni delle fidanzata di Don Rodrigo. I due personaggi derivano infatti da un’ unica caricatura e si concretizzano in forme diverse. Il fatto di trasformare gli stessi suoi personaggi attraverso continue contaminazioni di linguaggio è infatti un ulteriore tratto caratteristico della recitazione di Anna Marchesini.