Il romanzo di formazione è quel genere letterario che dovrebbe accompagnare tutti nell’infanzia o nella prima adolescenza, ma non solo. Dal Candido di Voltaire alla fortunatissima L’Amica Geniale di Elena Ferrante, il romanzo di formazione non ha mai smesso di affascinare scrittori e registi di ogni secolo, e oggi ne subiamo la bellezza anche a nostra insaputa. Un esempio banale: la frase “L’essenziale è invisibile agli occhi”, entrata di diritto nel linguaggio quotidiano e all’occorrenza perfetta per la biografia social o un tatuaggio estivo, è tratta in realtà dal libro Il piccolo principe di Antoine de Saint-Éxupery.
La fama de Il piccolo principe supera ormai l’opera stessa. Ecco perché oggi, al di fuori del celebre racconto di Saint-Éxupery, vi proponiamo 5 romanzi di formazione da (ri)leggere anche nel momento in cui la prima formazione sembra essersi arrestata. D’altronde, un motivo per cui questa frase ci piace tanto anche se siamo bell’e cresciuti dovrà pur esserci, no?
1. Il Giovane Holden – J. D. Salinger
Iniziamo questa rassegna con Il Giovane Holden, che oggi compie ben 69 anni ma mantiene la stessa freschezza di un sedicenne, come l’età del protagonista. Holden Caulfield è un ragazzino americano in piena crisi esistenziale che si sfoga per 48 ore in prima persona sulle pagine che leggiamo. È il periodo natalizio e Holden è stato espulso dalla scuola in cui i genitori lo hanno iscritto. Da qui, ha inizio una serie di vicende che nell’arco di un weekend faranno scaturire numerose riflessioni che mettono in luce la fragilità, la sensibilità e l’irrequietezza del giovane nei confronti di una società malata, in cui si sente completamente fuori posto ed incompreso.
È inevitabile che ogni adolescente si riconosca in Holden e il suo “desiderio di fuga”, ma perché (ri)leggere questa storia da adulti? È presto detto. Innanzitutto, i mali che affliggono la società raccontata non sono minimamente cambiati in sessant’anni; inoltre, si tratta di un romanzo profondamente psicologico oltre che di formazione. Infine, il racconto del vagare disperato alla ricerca di qualcosa o di qualcuno che possa dare uno scopo alla propria vita è reso magnificamente agevole dalla vena umoristica di Salinger, e aiuta anche chi questa fase l’ha attraversata dopo i 16 anni.
2. Piccole Donne – Louisa May Alcott
Piccole Donne non andrebbe letto solo dalle ragazzine, anzi; ma c’è da dire che rispetto a tanti altri romanzi questo riscuote ancora oggi un enorme successo tra le adolescenti. Chiunque l’abbia letto da giovanissima non avrà potuto fare a meno di immedesimarsi in una delle quattro sorelle March o soffrire per la mancata storia d’amore tra Jo e Laurie. I motivi per cui questo libro va assolutamente riletto da adulti e adulte sono decisamente molteplici. Il ricordo della propria goffaggine, la tenacia e la purezza ideologica che tutte le sorelle hanno messo nel rispettare e perseguire i loro sogni, il riconoscimento del valore di ogni piccolo sacrificio sapranno anche farvi rendere conto di quanto la Alcott sia stata una femminista ante litteram.
Dopo aver riletto questa perla – non solo di questa lista dei 5 romanzi di formazione da (ri)leggere da adulti, ma della letteratura in generale – è necessario a quel punto riprendere anche i tre seguiti, di cui molti non conoscono l’esistenza: Piccole Donne crescono, Piccoli Uomini, I ragazzi di Jo. Infine, potreste guardare l’ultima pellicola cinematografica diretta da Greta Gerwig (2019) che, fatta eccezione per alcune piccole pecche, vede un esuberante Timothée Chalamet interpretare il Laurie perfetto. Così, potrete soffrire ancora una volta per la coppia mancata più bella della letteratura giovanile.
3. I ragazzi della via Pàl – Férenc Molnar
Spesso dimenticato e messo da parte (probabilmente per la profusione di lacrime che comporta), I ragazzi della via Pàl è tuttavia un testo gioiello che non può non essere annoverato tra i 5 romanzi di formazione da rileggere da adulti. Da bambini si coglie sicuramente il senso di dolore e di amicizia, ma da adulti ci si rende conto di quanto sia un romanzo fortemente polemico, dal primo all’ultimo rigo.
La storia narra le vicende di due bande di ragazzini nella Budapest del primo Novecento. La Via Pàl è la via dove si incontrano per giocare: giocare a fare la guerra. Tutto il testo è pervaso da un linguaggio militaresco e tutti i bambini, di appena 9 – 10 anni, assumono comportamenti da soldati, con severo senso dell’onore militare – come se la guerra fosse la vita che vivono tutti i giorni. Quando si legge questa storia da piccoli ci si sente pervasi da quel senso di importanza e maturità che tutti ci cucivamo addosso scimmiottando i grandi. Ma è da adulti che si comprende apertamente la polemica dell’autore Molnar, che denunciava la mancanza di spazi per il gioco dei più giovani. Una cosa è certa: l’amaro in bocca dopo la lettura resta sia prima che dopo; ma questo, tra i romanzi di formazione, è sicuramente un libro di una forza impareggiabile.
4. Martin Eden – Jack London
Grazie alla fortunata rivisitazione cinematografica del 2019 di Pietro Marcelli e il suo Martin Eden napoletano (interpretato da un sublime Luca Marinelli), il romanzo del 1909 di Jack London ha visto una ristampa eccezionale negli ultimi mesi. In quest’opera il romanzo di formazione prende una piega molto spirituale, che rende questo libro probabilmente più adatto agli adulti che agli adolescenti.
Martin Eden è il protagonista della sua difficile storia: un marinaio che lotta disperatamente per diventare uno scrittore, ispirato e sostenuto dal suo amore per la bellezza e per una ragazza dell’alta borghesia di cui si innamora perdutamente, e alla cui classe vuole aspirare. Le vicende a cui andrà incontro – che non stiamo qui a spoilerare – porteranno ad un solo e drammatico epilogo, che rappresenta tuttavia la forza dell’intero romanzo e del concetto di disillusione che è caro anche ai molti adolescenti che si affacciano alla vita adulta.
5. Un giorno questo dolore ti sarà utile – Peter Cameron
Questo piccolo romanzo non può non essere inserito nella lista dei 5 romanzi di formazione da (ri)leggere, a maggior ragione del fatto che risente moltissimo dell’influenza di Salinger. Peter Cameron nel 2007 ha dato vita, potremmo dire, al Giovane Holden del nuovo Millennio. Come il ragazzo della penna di Salinger, il protagonista James Sveck ha pochi anni e poca fiducia nel mondo adulto a cui deve approssimarsi, a causa anche di genitori separati decisamente sui generis. Inoltre, come Holden, il racconto è tutto narrato in prima persona, includendo tutte le ragioni e le motivazioni che, secondo James Sveck, lo rendono un disadattato.
Un tesoro della letteratura di formazione contemporanea da leggere se si è adolescenti disillusi o adulti in una fase no della propria esistenza, e che rivela la forte influenza del romanzo di Salinger anche dopo 69 anni.